Edward (Ed) Mead
Lumpen. Autobiografia di una canaglia
Più che un libro di memorie, l’autobiografia di Ed Mead accompagna il lettore in un tour nel ventre dell’America povera che cerca di cavarsela, e ce la fa a malapena. Quando il tredicenne Mead finisce nella Utah State Industrial School, una prigione per ragazzi, è il primo passo di una storia di oppressione e di rivolta che porterà alla fondazione della George Jackson Brigade (1975), un gruppo di guerriglia urbana con sede a Seattle. Di nuovo arrestato nel corso di una rapina, Mead passerà decenni dietro le sbarre, ben preparato ad affrontare sia i suoi carcerieri che i predatori tra i compagni di prigione. Attraverso il suo lavoro di organizzazione contro le condizioni di isolamento, e poi con i prigionieri queer nel leggendario gruppo Men Against Sexism, Mead porta avanti la battaglia dall’interno del più grande sistema carcerario del mondo. Per un periodo della sua vita si definisce un “frocio politico”, perché “per fornire alle donne lo spazio necessario per risanarsi da migliaia di anni di patriarcato”, ritiene giusto che gli uomini si prendano cura tra loro dei bisogni reciproci, sia emotivi che sessuali.
Traduzione di Mattia Marzà
Copertina di Delia Armenise
Indice
Prefazione all’edizione italiana [leggi o scarica]
Di Mattia Marzà
Prima parte
1. Vita in famiglia
2. Vivere a Compton
3. Di nuovo a Fairbanks
4. Gioventù bruciata
5. Ritorno al crimine
6. La seconda volta è quella buona
Seconda parte
7. Fare la rivoluzione
8. La George Jackson Brigade
9. Tempo di processi
Terza parte
10. In isolamento
11. Men Against Sexism ed evasione
12. Ritorno al Big Red & Marion
13. Le carceri di Tennessee e Arizona
14. L’esperienza di Monroe
15. Semilibertà
Post scriptum
RECENSIONI
Jack Orlando, Delinquenti politici. Il lato sporco e vivo delle rivolte, Carmilla on line, 10 giugno 2024